In occasione della Festa di Cristo Re viene diffuso un messaggio di speciale vicinanza ad anziani e ammalati.

A tutti gli anziani ed ammalati della Parrocchia

 

Carissima, carissimo,

 

a voi che restate in casa perché gli anni e/o la salute vi impediscono la partecipazione, giunga il nostro bene e la nostra preghiera. Forse sono la stessa cosa: vi portiamo nel nostro cuore mentre vi portiamo al Padre che, sicuramente, vi protegge, vi custodisce, vi consola. Nelle Sue braccia tutti siamo accolti e, nella sua tenerezza paterna, tutti ci sentiamo figli, quindi fratelli.

Dunque, fratelli nostri amatissimi, anche quest’anno la nostra parrocchia celebra la Festa di Cristo Re. È un Re sul cui capo, come sottolineato dal grande dipinto del presbiterio, c’è una corona di spine. È un Re che conosce il dolore e quindi compagno preferenziale dei vostri giorni. Ma è un Re che ha assunto il dolore e l’ha trasfigurato.

Vi siamo vicini nella vostra sofferenza, nei vostri acciacchi, nella vostra solitudine: nella comunione dei Santi e delle cose sante ci diamo conforto vicendevole, chiedendo al Padre, al Figlio ed allo Spirito la forza per radicarci nella terra del nostro dolore da cui, proprio perché totalmente accettato, nasceranno frutti di Bene. Dalle ferite si apriranno feritoie della Luce.

Grazie che, in qualche modo, sarete con noi nei vari momenti della comunità che si appresta a festeggiare Cristo Re. La festa coincide con l’inizio del Sinodo che significa “camminare insieme”. E noi desideriamo proprio camminare insieme a tutti, vicini e lontani. Che nessuno resti indietro, ma che tutti possano portare il loro dono.

L’architetto Dellapiana, che ha progettato, in ordine di tempo, la chiesa di Cristo Re, quella di San Cassiano e quella del Mussotto ci aiuterà a riflettere come le strutture architettoniche rispondano ad innovazioni teologiche e liturgiche in sintonia con i tempi che viviamo, ma rispettose delle tradizioni, consapevoli che il passato, la nostra storia, le nostre origini illuminano il presente.

Don Pierluigi ci parlerà della fede di Abramo che, accolta la prescrizione di Dio, si è incamminato con il suo popolo senza sapere dove sarebbe stato condotto. La Fiducia sia per tutti noi il nostro orizzonte.

E poi i giovani, il coro, il concerto: voi che restate a casa e noi che partecipiamo, camminiamo insieme sostenuti dalla bellezza del canto e della giovinezza, dalla profondità delle Scritture e della musica, dalla tenerezza del bene che ci unisce. Percorriamo sentieri alti ed impervi, anche se le nostre gambe sono stanche e malferme: ci condurranno a nuovi e sempre più alti orizzonti di Bontà.

E se qualcuno di voi potrà anche solo fare idealmente con noi e per noi un segno di Croce, sia benedetto quel segno di Croce. Sarà forza per il cammino di ognuno. Grazie!

Don Claudio, anche a nome della Comunità tutta

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