
L’organo di Cristo Re è stato ricostruito negli anni 2017-2018 riutilizzando parte del precedente strumento.
Il lavoro di rifacimento è stato affidato alla prestigiosa ditta “Piero Sandri Orgelbauer” che vanta numerose esperienze italiane ed estere in campo organario. Attualmente l’organo costa di 1500 canne per circa 30 registri.
Due tastiere da 58 note e pedaliera da 30. È comandato da un centralino elettronico che permette la memorizzazione di 5 combinazioni per 999 banchi, per un totale di ben 4995 possibilità di salvataggio registri. Possiede tutte le moderne tecnologie quali il “sostenuto” per entrambe le tastiere e la divisione pedale.
Dedicato alla memoria di don Angelo Stella, l’organo di Cristo Re è ora uno tra i più prestigiosi della Diocesi di Alba.
La disposizione fonica è la seguente:
I° Manuale Grand’Organo
Prestante 16′
Principale I 8′
Principale II 8′
Flauto Traverso 8′
Ottava 4′
Flauto a Camino 4′
Superottava 2′
Larigot 1′ 1/3
Mistura 4 File
Tromba 8′
II° Manuale Recitativo espressivo
Viola 8′
Bordone 8′
Flauto Armonico 4′
Nazardo 2′ 2/3
Flagioletto 2′
Terza 1′ 3/5
Plein Jeu 3-4 File
Voce Celeste 8′
Oboe 8′
Prestante 8′ (da G. O.)
Tromba 8′ (da G. O.)
Pedale
Acustico 32′
Contrabbasso 16′
Subbasso 16′
Basso 8′
Bordone 8′
Ottava 4′
Trombone 16′
Tromba 8′
Chiarina 4′
LA STORIA
Per quasi 30 anni l’organo di Cristo Re ha servito la Chiesa, ha accompagnato il canto durante le celebrazioni liturgiche, ha reso possibili i numerosi concerti tenuti da importanti organisti di fama internazionale, riempiendo le navate con i suoi suoni e le sue armonie. Dopo molti anni di utilizzo regolare, lo strumento – costruito all’origine con materiale di risulta e non proprio a regola d’arte – cominciava a dare segni evidenti di cedimento, compromesso dal tempo e dall’usura.
IL RESTAURO – Con i lavori di tinteggiatura della chiesa e del grande dipinto del presbiterio, all’inizio del 2014 l’organo è stato integralmente smontato e “ospitato” nei magazzini della parrocchia. Al momento del rimontaggio (Aprile 2014) sono emersi tutti i problemi originali di costruzione, che hanno reso impossibile il ripristino totale. Il lavoro di restauro è stato effettuato nel 2017, affidato alla prestigiosa ditta “Sandri” che vanta numerose esperienze italiane ed estere in campo organario. Le circa 1300 canne dello strumento sono state completamente restaurate, alcuni registri sostituiti con altri di più pregevole fattura. I somieri, cuore dello strumento, che risultavano fortemente compromessi sono stati sostituiti, così pure i mantici e altre parti dello strumento.

L’INTITOLAZIONE – L’organista titolare della Chiesa di Cristo Re, Gabriele Studer, concertista riconosciuto a livello internazionale ed esperto di organaria, ha supervisionato i lavori, suggerendo alcuni adattamenti per rendere lo strumento più completo, versatile e di prestigio. L’organo ha fatto sentire parzialmente per la prima volta la sua nuova “voce” domenica 26 Novembre 2017 alle ore 11.00 nel giorno della festa di Cristo Re, durante il Rito di benedizione da parte del Vescovo. Lo strumento è stato dedicato alla memoria di don Angelo Stella nel centesimo anniversario della sua nascita (12 Ottobre 1917) e decimo della sua morte (29 Gennaio 2007). Alla sera della festa di Cristo Re, alle ore 21.00, si è tenuto un apprezzato concerto per organo e flauto a cura del Maestro Gabriele Studer e della flautista Silvana Mazzeo. Nel mese di febbraio 2018, al termine del totale ripristino e di un periodo di assestamento dello strumento, si è svolto un festival organistico internazionale, con concerti tenuti dall’ organista albese Gabriele Studer, titolare dello strumento e direttore artistico del festival, da Jean-Paul Imbert di Parigi, considerato tra i più importanti interpreti viventi della musica organistica a livello internazionale, e da Juan Paradell-Solé, organista titolare della cappella musicale pontificia Sistina e delle celebrazioni di papa Francesco nella basilica di San Pietro.
Per far fronte all’impegnativa spesa prevista per il restauro dell’organo, si è potuto contare su una generosa offerta consegnata alla Parrocchia dai parenti di don Stella, su un contributo della Diocesi di 15.000 € e sulla sensibilità di tante altre persone che hanno contribuito con cuore e mani all’iniziativa.
UNA SCALA CHE PORTA AL CIELO – Elie Wiesel, premio Nobel 1986 per la pace, in un suo libro aveva rispolverato una suggestiva allegoria giudaica. Quando Giacobbe, in fuga da Esaù, il fratello beffato, era giunto a Betel, secondo la Bibbia (Genesi 28,10-19) aveva avuto una visione: «una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa». Ebbene – continuava la parabola giudaica – alla fine gli angeli si dimenticarono di ritirare la scala che, perciò, rimase piantata sulla terra. È, così, divenuta la scala musicale le cui note angeliche permettono ancora a Dio di scendere e parlarci e a noi di ascendere in cielo per raggiungerlo. Questo intreccio tra musica e fede è, così, divenuto una costante per l’esperienza artistica e religiosa.
Ci auguriamo che anche il nostro organo restaurato contribuisca a favorire questa “discesa” e questa “ascensione” per l’incontro vivo e vivificante di tutti con il Dio di ogni Bellezza.