FESTA DI CRISTO RE: PRANZO COMUNITARIO
Era l’estate 2010. Eravamo a Saint Jacques al campo famiglie e Don Valentino si rammaricava di come la comunità non partecipasse alla festa di Cristo Re. Avevamo provato più volte ad organizzare giochi per i bambini, ma alla fine ci ritrovavamo sempre gli stessi. Così parlando su come avremmo potuto fare per radunare la comunità è venuta l’idea di organizzare un pranzo e lanciando una specie di sfida a Don Valentino gli abbiamo detto “Vedrai che riusciremo a radunare la comunità”.
E così, grazie alla preziosa collaborazione di tanti, ma soprattutto delle cuoche che cucinano con sapienza uno squisito spezzatino e del gruppo di uomini che cuoce un’ottima polenta, abbiamo iniziato l’avventura che coinvolge intorno alla tavola più di 400 persone.
Perchè proprio un pranzo? Riportiamo un estratto da un articolo di Enzo Bianchi, il priore di Bose, pubblicato su La Stampa il 25 settembre 2011: “A tavola si impara e si verifica che non di solo pane vive l’uomo, perché da piccoli abbiamo bisogno che qualcuno ci dia da mangiare, da adulti di qualcuno che ci prepari il cibo con amore e che con il cibo esprima il suo amore; abbiamo bisogno di dire grazie e di capire che ciò che mangiamo non é solo l’unione di natura e cultura, ma é anche un dono che ci viene fatto. E’ a tavola che celebriamo la nascita, l’amore nelle nozze, gli eventi che ci rendono felici e che danno senso alla nostra vita. A tavola ci esercitiamo o meglio dovremmo esercitarci a condividere e fare della tavola stessa un luogo in cui accogliamo e invitiamo l’altro. La tavola non é mai per uno solo, é per l’altro, per gli altri, per la fraternità, l’amore, l’umanizzazione: e il pane troneggia su di essa per essere spezzato e condiviso, per nutrire e per ricordarci che non di solo pane vive l’uomo”.